Introduzione Ostiense, Italia

Gen 20, 2023 | Rome (Porto Fluviale)

Ostiense è lo storico “quartiere energetico” di Roma, caratterizzato da numerose infrastrutture energetiche oggi parte di un patrimonio urbano. Tra antiche centrali elettriche, vecchi gasometri e centrali elettriche, c’è un quartiere urbano caratterizzato da una complessa dimensione socio-spaziale, opportunità e allo stesso tempo sfida per la transizione energetica.

Interpretare la prospettiva socio-ambientale dell’energia

Il caso studio rappresenta bene la sfida mediterranea della transizione energetica: un patrimonio edilizio storico e denso scarsamente efficiente, una mobilità ancora predominante orientata all’automobile e una governance urbana complessa richiedono un’interpretazione specifica dei modelli energetici urbani, non solo tecnici ma soprattutto sociali.

Nel quartiere la maggior parte degli edifici risale a prima di qualsiasi legge sull’efficienza energetica. Pertanto, le operazioni di retrofit sono urgenti, ma sono bloccate da vincoli patrimoniali, dall’eccessiva frammentazione delle proprietà e dalla scarsa capacità di investimento degli abitanti (anziani, studenti, abusivi). Tuttavia, nel quartiere c’è un forte senso di comunità, sostenuto da molte associazioni e attività di gruppi informali, e la presenza di enti importanti come l’università che potrebbero dare forza a un forte progetto sociale energetico.

Ostiense è anche un caso di studio paradigmatico per riflettere sulla relazione tra clima e sistema di consumo energetico. Il quartiere è una delle zone più calde di Roma, dove l’effetto delle Isole di Calore Urbane (UHI) comporta un aumento delle temperature medie anche di oltre 3° C. Questo aspetto pesa molto sul bilancio energetico locale; infatti, durante l’estate si registrano picchi di consumo energetico di oltre il 20% soprattutto per l’uso dei condizionatori. Il costo di questo aumento è spesso inaccessibile per i gruppi di abitanti in povertà energetica, generando così profonde ingiustizie spaziali. La presenza di grandi spazi aperti asfaltati, così come di superfici sigillate, e la scarsità di vegetazione e sistemi di ombreggiamento sono responsabili dell’intensità di questo fenomeno climatico. Qui, per una transizione giusta e sostenibile, la sfida è trasformare gli spazi aperti per ridurre la domanda di raffreddamento alleggerendo il bilancio energetico del quartiere.

Nel quartiere è ancora visitabile la storica centrale termoelettrica Montemartini, oggi museo archeologico, che un tempo produceva una grande quantità di energia in un unico spazio. Oggi, seguendo la sfida della produzione energetica diversificata, distribuita e decentrata, la presenza di fonti rinnovabili e di spazi diffusi è fondamentale. La sfida di Ostiense alterna la difficile integrazione di un sistema produttivo diffuso in un tessuto denso e con poco spazio libero all’incerta trasformazione di grandi aree ex industriali. Tuttavia, gli elevati indici di radiazione solare e la possibilità di intercettare i flussi di rifiuti urbani offrono un buon potenziale per la produzione di energia fotovoltaica o bioenergetica.

Sfide e opportunità. Il caso studio di Ostiense rappresenta un esempio paradigmatico di contesto urbano dell’Europa meridionale in trasformazione. Le molte difficoltà tecniche e di governance urbana sono bilanciate dalle opportunità fornite dalla varietà di iniziative sociali e dal potere della comunità abitante, nonché dalle molte opportunità di progettare la trasformazione dello spazio costruito, che oggi sta raggiungendo la priorità nell’agenda urbana locale.

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